VADEMECUM POST ADOZIONE

Questo articolo è tratto da un’e-mail che ho ricevuto anni fa da un educatore cinofilo per migliorare il rapporto con il mio cane.

Vi racconto la mia esperienza.

Sei anni fa ho adottato la mia cucciolona, aveva solo due mesi. Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato quando  me l’hanno messa fra le braccia, era un batuffolo di neve. Per motivi che ancora ignoro saltava di gioia solo perché aveva ricevuto qualche carezza da me. Ai cani basta poco per essere felici.

E’ stato il mio primo cane, non avevo alcuna esperienza ed i primi mesi ho fatto una lunga serie di errori, non ero in grado di gestirla. Quando aveva circa un anno, cercai un educatore il quale mi diede una serie di consigli,  fra cui dei libri da studiare e mi inviò un’ e-mail con una sorta di piccolo vademecum comportamentale che è molto utile quando si adotta un cane.

Voglio condividere con voi i suoi consigli. Di seguito ho riportato integralmente la sua e-mail.


“Ti scrivo di seguito quella che è poi la gestione media indispensabile con il cane una volta adottato, diciamo che si chiama Giotto e ancora più giù due righe sui segnali che abbiamo illustrato nel corso:

fare in modo che Giotto ci capisca e ci guardi con rispetto e fiducia è semplice: mettere in atto alcuni comportamenti e stabilire poche ma chiare regole per fargli capire, in maniera a lui comprensibile, qual è il suo ruolo all’interno della famiglia.

Un cane che sa cosa la sua famiglia vuole da lui è un cane sereno che non sentirà la necessità di entrare in conflitto con noi e che ascolterà volentieri le nostre indicazioni (e non gli ordini) diventando gestibile e piacevole in qualsiasi circostanza.

Gestendo le seguenti risorse solleverete Giotto da ogni responsabilità e preoccupazione nell’andarle a cercare e sarete visti come guide solide ed equilibrate che hanno il controllo della situazione , che guidano il gruppo-famiglia e ne gestiscono i ritmi ottenendo in cambio fiducia e disponibilità alla collaborazione quando richiesta.

ATTENZIONI:

Le nostre attenzioni (sguardi, coccole, carezze, baci, abbracci, massaggi, etc.) sono una risorsa importantissima per il nostro cane; sapere che siamo noi a gestirle lo aiuterà a stare tranquillo e a non chiederne continuamente ma ad aspettare che siamo noi a proporre un momento d’affetto. NON CI SONO LIMITI DI TEMPO DEDICATO ALLE COCCOLE (anche 24 ore al giorno!!!!).. Tutte le volte che Giotto viene da noi a chiedere attenzioni (guardandoci, passando vicino a noi, saltandoci addosso, abbaiando, piagnucolando, facendo piccoli dispetti per attirare il nostro sguardo su di lui, etc.) dobbiamo reagire con assoluta INDIFFERENZA, quindi non assecondarlo, non sgridarlo, non spingerlo via né guardarlo con disappunto. L’indifferenza sarà quindi verbale, visiva e tattile. Quando rinuncia e si allontana o è intento a fare altro allora è il momento giusto per chiamarlo e dargli l’affetto che poco prima pretendeva. Non invadere la sua cuccia, piuttosto chiamarlo e farci raggiungere senza insistere troppo (se non viene peggio per lui!!)

SALUTO:

Immaginate di rientrare in casa dopo una giornata di lavoro e di salutare il vostro compagno/a come normalmente salutate il vostro cane ….. Sarebbe strano e anche un po’ imbarazzante, no?

Rientrare e sapere che il nostro cane ci aspetta ed è felice di vederci è sicuramente molto bello e gratificante ma proviamo a metterci nei suoi panni … rispondendo alle sue feste con eccessivo entusiasmo lo mettiamo in condizione di pensare che anche noi eravamo ansiosi di rivederlo e che tornare a casa non era poi così scontato; in questo modo generiamo in lui uno stato di ansia e di preoccupazione che lo porterà a vivere male i momenti della giornata in cui noi non possiamo essere con lui. L’abbaio incessante, la distruttività, le minzioni e le deiezioni sono solo alcune delle manifestazioni di questo stato di ansia che noi stessi generiamo nel nostro cane.

Aiutiamolo a rasserenarsi e ad avere fiducia del fatto che torneremo a casa e che non sarà un evento eccezionale, salutandolo moderatamente quando rientriamo.

Se è particolarmente eccitato sarebbe opportuno aspettare che sia calmo prima di salutarlo e innervosirsi non aiuta a calmarlo.

CIBO:

Prima del nostro pasto prepariamo la ciotola di Giotto e mettiamole da parte. Ci mettiamo a tavola per consumare il nostro pasto e ignoriamo (non lo guardiamo, non lo tocchiamo e non parliamo con lui) qualsiasi tentativo di Giotto di attirare la nostra attenzione per avere cibo. Finito il nostro pasto ci alziamo da tavola e prendiamo la ciotola ; prima di offrirgliela aspettiamo che sia calmo e gli chiediamo di mettersi seduto, mettiamo la ciotola in terra e diamo un via libera lasciando che consumi il pasto tranquillamente senza essere disturbato. Dopo 15-20 minuti torniamo da lui e togliamo la ciotola ANCHE SE NON HA FINITO DI MANGIARE.

GIOCO:

Il gioco è un momento fondamentale per divertirsi insieme ma anche per insegnare al nostro cane diversi esercizi, rafforzare il nostro legame e conoscersi meglio.

Come per le attenzioni l’iniziativa deve sempre partire da noi: non lasciamo tutti i giochi a disposizione del cane ma conserviamoli in una scatola a cui solo noi possiamo accedere e, quando abbiamo tempo e voglia di giocare con lui, ne tiriamo fuori qualcuno e lo invitiamo ad una interazione divertente.

EVITIAMO giochi di forza, in particolare quelli che prevedono l’utilizzo della bocca (morso).

Se il cane gioca mordendo (anche leggermente) interrompiamo immediatamente l’interazione (senza dire niente per correggerlo) e allontaniamoci.

RIPOSO:

Un luogo di riposo rialzato (letto, divano o poltrona) è un posto molto ambito dai cani perché è quello riservato ai leader, permette una migliore visuale sul territorio, è molto comodo ed essendo ben delimitato consente di evitare di essere disturbati o calpestati.

Ogni cane dovrebbe avere la sua cuccia, un angolo tutto suo che nessun altro può utilizzare e dove nessuno può disturbarlo; se il cane utilizza il divano o il letto come la sua cuccia potrebbe iniziare a difenderla dagli stessi proprietari che si avvicinano o da un malcapitato ospite e questo sarebbe un comportamento assolutamente giustificato per lui!!

Impedire quindi l’accesso mettendo delle sedie sul divano e chiudendo la porta della camera da letto finché il cane non avrà imparato questa regola.

SEGNALI DI STRESS

…sia Angela Stockdale che Turid Rugaas grazie ai loro studi sono riuscite a leggere questa parte fondamentale del linguaggio del cane che è la “pacificazione” che gli ha permesso di essere un animale gregario e unirsi ad un branco/famiglia e sopravvivere…
Angela Stockdale li interpreta come segnali di stress emessi senza un secondo fine… anch’io ho questa lettura
Turid Rugaas legge una pacificazione voluta..
ovviamente la verità è le due insieme con molte altre unite e ignote… ma funziona leggerli e usarli…
Vengono utilizzati da tutti i cani per prevenire l’accadere di eventi, evitare minacce da parte di uomini e cani, placare il nervosismo, la paura, lo schiamazzo e situazioni spiacevoli.
Inoltre i cani usano questi segnali sia per calmare se stessi quando si sentono stressati o a disagio, sia per indurre l’altro a sentirsi più sicuro e a capire la buona volontà che questi segnali esprimono.

Spesso non li rispettiamo e, alcune volte, portiamo i nostri cani a smettere di usarli, perché non compresi, passeranno direttamente al segnale di avvertimento successivo: il ringhio e poi, se anche qui non si sentono rispettati, morderanno… da queste incomprensioni i cani iniziano a mostrare aggressività, a volte in modo irrecuperabile…

– GIRARE LA TESTA
E’ un movimento veloce della testa da un lato o dall’altro, oppure la testa può rimanere di lato per un pò.
E’ frequente quando un altro cane si avvicina, e serve a dire all’altro di calmarsi; forse l’altro è arrivato troppo velocemente e in modo diretto invece che curvando.
Se ci si piega in avanti sul cane è probabile che lui giri la testa di lato; magari rimane fermo senza indietreggiare, ma gira la testa esprimendo il suo disagio.
Anche tu puoi girare la testa se nell’avvicinarti noti che il cane comincia ad agitarsi o spaventarsi.
Se un cane spaventato ti abbaia o ti ringhia, gira la testa.

– GUARDARE ALTROVE
Spesso, quando due cani si incontrano, entrambi guardano altrove per un attimo… e poi si salutano con gioia.
Distogliere lo sguardo per evitare di fissare è un segnale simile al girare la testa.
Il tuo cane potrebbe farlo quando un altro cane lo avvicina o quando lo fissi negli occhi o lo approcci direttamente di fronte.
Quando un cane viene verso di te e per qualche motivo hai difficoltà a girare la testa, gira solo lo sguardo altrove.

– SOCCHIUDERE GLI OCCHI
Socchiudere gli occhi rendendo lo sguardo più dolce, abbassare le palpebre e non fissare in modo ostile, sono tutti segnali. Il cane li usa quando deve guardare qualcuno direttamente e non vuole risultare minaccioso.

– VOLTARSI DI LATO O DI SPALLE
Voltarsi di lato o dare le spalle è un segnale di calma molto forte.
In un gruppo di cani che giocano vivacemente ad un certo punto uno o più soggetti si voltano di lato o danno le spalle agli altri, e ciò ha l’obbiettivo di calmare un pò la situazione.
Il cane adulto che si senta infastidito da un cane giovane gli gira le spalle per calmarlo.
Il tuo cane potrebbe usare questi segnali quando un altro cane gli ringhia o si comporta in modo per qualche verso intimidatorio, tipo correre incontro troppo velocemente.
Potrebbe voltarti le spalle se usi un tono troppo irritato o se, mentre ti avvicini, ritiene che tu sia arrabbiato, non importa se proprio con lui o con il mondo.
Con un cane che mostra segni di nervosismo o aggressività verso di te, girati di lato e, se ti salta addosso, voltati di spalle; nella maggior parte dei casi si fermerà.
Se stai avvicinando un cane che non conosci, e improvvisamente vedi che diventa nervoso, giragli le spalle. In pochi secondi il cane verrà da te tranquillo.

– LECCARSI IL NASO
E’ un rapido movimento della lingua, tanto veloce che a volte è difficile da cogliere. E’ frequente nell’approccio tra due cani.
Lui potrebbe leccarsi il naso quando ti chini sopra o lo abbracci forte, quando ti abbassi per afferrarlo o gli parli con tono irritato.

– IMMOBILIZZARSI
Allorchè un cane molto più grande si avvicina troppo e comincia ad annusarlo dappertutto, l’altro si immobilizza, non importa la posizione: in piedi, seduto o sdraiato, senza muovere un muscolo.

– CAMMINARE LENTAMENTE, USARE MOVIMENTI LENTI
I movimenti che diventano più lenti, a volte tanto lenti da sembrare quasi non movimenti, hanno un forte effetto calmante.
Il cane rallenta già alla vista dell’altro cane. E lo stesso capita se accadono troppe cose intorno al cane; lui cerca di calmare la situazione.
Se vuoi evitare di spaventare il cane o se percepisci che il cane ha paura di te, muoviti lentamente.

– POSIZIONE DI GIOCO
Abbassarsi sulle zampe anteriori in un inchino può essere un invito al gioco se il cane saltella da un lato all’altro in modo giocoso. Se invece sta fermo nell’inchino, è molto probabile che si tratti di un segnale di calma. In contesti di scontro diventa un segnale attivo dove il cane è pronto a balzare via sdrammatizzando con il gioco o, in estrema difesa, balzare in avanti per aggredire.
Si può imitare stirando le braccia, come quando si sbadiglia, ma verso il basso.

– SEDERSI
Sedersi dando le spalle o il solo sedersi sono segnali di calma.
Il tuo cane potrebbe sedersi se un altro cane lo mette a disagio o quando tu lo chiami strillando.
Anche tu lo puoi usare. Quando il tuo cane è stressato e non riesce a rilassarsi, siediti. Fà sedere i tuoi ospiti se hai un cane che è un pò diffidente con gli estranei.

– SBADIGLIARE
Sbadigliare è forse il più intrigante dei segnali ed è anche comodo da usare per noi.
Andare dal veterinario, un litigio in famiglia, tenerlo troppo stretto, il bimbo che lo abbraccia, e milioni di altre situazioni che mettono a disagio il cane, evocano lo sbadiglio.
Se il tuo cane si sente inscuro, un pò impaurito, stressato, preoccupato, o quando vuoi calmarlo un pò, sbadiglia vistosamente e vedrai che funziona.

– ANNUSARE
Annusare per terra può essere un movimento rapido, il naso in giù e subito in sù, o il naso può rimanere giù per un pò, finchè dura la situazione problematica.
Dato che i cani annusano anche per sentire gli odori, bisogna valutare il complesso della situazione per capire bene di cosa si tratta.
Il tuo cane potrebbe annusare quando un altro cane gli si avvicina, quando qualcuno gli va incontro, o quando capita una situazione improvvisa, per esempio quando due cani si trovano inaspettatamente troppo vicini.
Per strada ti viene incontro qualcuno, magari con un grande cappello o qualcosa di simile e il tuo cane annusa.
Tu lo chiami e la tua voce è un pò irritata o imperiosa, o gli stai di fronte, il tuo cane arriverà annusando più volte.
Per noi è difficile imitare questo segnale, ma possiamo fare qualcosa di simile; ti accoccoli e fai finta di cercare nell’erba.

– CURVARE
Curvare o camminare descrivendo una curva o allontanarsi anche solo un poco dalla direzione in cui arriva un altro cane o una persona sono tutti segnali di calma.
I cani di solito non vanno dritti uno verso l’altro. Alcuni a volte lo fanno, ma in tal caso usano nell’approccio altri chiari segnali; comunque è considerato un pò scortese, e molti cercano di evitarlo.
Se su un sentiero incontri qualcuno che viene verso di te o c’è qualcosa sulla strada del cane e lui deve continuare ad andare per quella strada, è probabile che lui curvi.
Mentre passeggi con il tuo cane al piede e qualcosa viene verso di lui da quel lato, lui potrebbe cercare di passare dall’altro lato.
Quando incontrate un cane che ha l’aria di essere impaurito o arrabbiato, il tuo cane farà un’ampia curva intorno a lui per cercare di tranquillizzarlo.
Tu puoi usare questo segnale quando approcci un cane pauroso o aggressivo o quando incontri un cane che ti dà un segnale calmante come annusare, leccarsi, girare la testa, o qualche altra cosa.
A volte hai bisogno di fare una curva ampia, a volte è sufficiente cambiare leggermente direzione, giusto andare leggermente a lato del cane.
Guarda il cane che stai per incontrare e curva tanto quanto è necessario a farlo sentire a proprio agio.

– METTERSI IN MEZZO
Interporsi fisicamente tra cani o persone è un segnale.
Quando cani o persone, o un cane e un umano, si stanno troppo addosso e la situazione potrebbe essere tesa, molti cani “vanno in mezzo” per dividere ed evitare conflitti.
Quando due cani cominciano ad essere un pò tesi e a starsi troppo addosso, un terzo cane andrà da loro per calmarli.
E’ un segnale per noi facile da usare e di grande efficacia.
Quando i cani diventano nervosi, quando il tuo cane diventa inquieto o spaventato da una situazione, o quando i bambini gli fanno qualcosa che lo fa sentire a disagio, interponiti fisicamente tra lui e la causa del disagio, tra lui e ciò che gli determina paura o nervosismo.

I segnali elencati sono tra i più comuni, ma i cani si calmano tra loro anche giocando a fare i cuccioli – si fanno piccoli e cercano di leccarsi le facce, possono sbattere le palpebre, schioccare le labbra, alzare una zampa, fingere di ignorare che l’altro esista e altro ancora. Anche fare la pipì in alcune situazioni può essere interpretato come un segnale calmante.

Ora che hanno un significato chiaro li riusciremo ad individuare in più contesti, l’esperienza nell’osservazione del vostro cane dirà quando sono segnali voluti (sbadiglio mentre si gioca) o comportamenti idonei al contesto (sbadiglio al risveglio)…’

P.S. Per chi vuole approfondire ulteriorimente la psicologia canina alcuni libri consigliati sul nostro sito sono proprio i libri consigliati da questo educatore.

Buona lettura

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